La Costiera Amalfitana
...da Punta Campanella a Vietri sul Mare,
seguendo la strada più bella del mondo!


di Gabriele Cavaliere
 
ISBN 2088-8090-049-8
 
400 pagine a colori
(formato cm 16,5 x 24,5)
con 16 mappe e oltre 500 fotografie
 
in versione italiano
(la versione inglese è in preparazione)
 
prezzo: 22,00 €

 

nota dell'autore
 
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Questa guida è un atto d’amore per la terra dove sono nato.

L’ho scritta camminando, percorrendo la strada che va da Meta a Vietri sul Mare, immaginando di accompagnare l’ospite-lettore attraverso i miei luoghi, mostrandogli gli “altri aspetti”, le feste, i percorsi “in alto”, i personaggi e i sapori meno noti:
tralasciando Masaniello per parlare del generale Avitabile e di Giovanna la Pazza, ignorando gli scialatielli per fargli assaggiare
gli ‘ndundari, le melanzane al cioccolato e il concierto ...

Quando si visita una città, un luogo, oppure un’insieme di luoghi qual è la Costiera Amalfitana, le cose sono talmente tante
che il più delle volte si guarda senza vedere, poiché per vedere una cosa bisogna conoscerla: non le date, il nome dell’autore
o l’altezza di una montagna, ma le vicende che il luogo ha vissuto, i suoi odori, a volte i suoi pianti …

In questa guida ho annotato le storie e i colori, lasciando meno spazio possibile alle interpretazioni: quello, magari, sarà un’altro libro ....

Gabriele Cavaliere

 

il viaggio inizia dal Km 1 a Meta, presso la basilica della Madonna del Lauro,
e dopo qualche chilometro arriva sulla costa: proprio di fronte a Capri!
 
... la prima tappa è al Belvedere della Madonnina al chilometro 11,7 della Strada Statale Amalfitana ...
per ammirare Positano e poi dirigersi su Montepertuso e Nocella!
 
... poi si entra a Positano:
una cascata di case bianche, di archi, di cupole, di logge incorniciate da bouganvilee ....
 
... eppure nessun luogo è paragonabile all'immensa fetta di mare che da Punta Campanella abbraccia
fino al Capo di Conca: è il belvedere di Praiano!
 
il paese della Luminaria!
 

... la tappa successiva è al Fiordo di Furore!
Che poi non è un fiordo, pittosto una ferita nella roccia ...
 
... segue la Grotta dello Smeraldo e la Costa sommersa!
 
A questo punto si lascia la strada costiera e s'imbocca la SS 366 Agerolina, e qui troviamo:
Furore, che non è un paese, nel senso classico del termine,
è piuttosto uno sparso abitato, una cascata di piccole case, di olivi, di viti, di agavi e fichi d'india,
che dal grembo dei Monti Lattari si tuffa nel mare cobalto del Fiordo.
 

... mare e montagna a Furore: da qui partono i sentieri ... "degli Dei"!
 

...
poi c'è Conca dei Marini
...Conca di cielo si dovrebbe chiamare, perché qui è più blu, e fa tutt'uno col mare,
che tra gli scogli diviene smeraldo, e si tuffa in una Grotta meravigliosa...
 
Ritornati sulla costa, la tappa successiva è Amalfi

 

... e la sua natura: Valle delle Ferriere!
 
... si prosegue per Atrani
le case sorgono ammassate l’una all'altra, collegate da stretti cunicoli, quasi condotti d'areazione...
 

...adesso è certo:
”il giorno del Giudizio Universale, per gli Amalfitani che andranno in Paradiso
sarà un giorno come tutti gli altri...” Renato Fucini
 
... ancora una volta si lascia la costa e la statale Amalfitana per dirigersi a Scala.
Un piccolo mondo antico: sei grappoli di case antiche, arroccate a chiese ancora più antiche,
e a vestigia di gloriosi castelli, ormai abbandonati…
 

... Ravello sembra una di quelle città di Terrasanta,
contese tra Roma e l'Islam dal ferro degli uomini, poi nello stile della pietra:
silenziosa, solenne, di un'anima millenaria che incute soggezione, che racconta…
 
... lungo la strada che ritorna sulla costa: il borgo medievale di Pontone.
 
Tornati sulla costa, qualche chilometro più avanti. e si entra in Minori.
Minori va scoperta: "dietro al paesaggio, alla città reale, emerge un paesaggio, una città immaginaria,
una storia non totalmente sparita…" (Salvatore Quasimodo)
 
...e i limoni sono dappertutto!
Il nome corretto è Sfusato amalfitano,
ed è facilmente riconoscibile dalla buccia rugosa e la forma allungata,
di dimensioni quasi doppie rispetto agli altri limoni...
 

... ad un tiro di schioppo c'è Maiori.
Un paese in movimento, un'anima antica che sogna il futuro: bizzarro cocktail tra arte e abbronzatura!
 
... nuovamente si lascia la costa, alla scoperta di borghi incantati:Tramonti
...mai nome fu più azzeccato, "Terra intra Montes", amena, lussureggiante, terra di venti…
e ad un vento Flavio Gioia impresse il suo nome,
al vento del Nord, forte, rigido e sferzante, come questa terra: dura ma generosa…
 
... si ritorna sulla costa.
E tra Maiori e Cetara un'antica Abbazia: Santa Maria de Olearia.
 
... poi Erchie.
 

... e Cetara, che sembra un'oasi.
Un miraggio nel luccicare metallico delle onde sferzate dal vento della controra…
Le "cianciole" in rada stanno immobili, immobili i visi dei pescatori, scolpiti dalla salsedine,
immobili le case, bianchissime, dalle forme esotiche, che al centro del paese formano la "casbah",
e quelli che la abitano discendono dai mercanti arabi che vi si stabilirono nel XIII secolo:
ma nessun Cetarese confermerà la notizia...
 
... qualche chilometro, e si devia per Raito e Albori
 
...a Raito c'è il Museo della Ceramica.
Vietri produceva "langelle" per la conservazione ed il trasporto dell'olio e del vino, e del "garum",
la salsa di pesce, già prima che s'insediassero i Romani. Nel XVI secolo con l’intensificarsi dei traffici, le "faenzere",
le fabbrichette di ceramica, vennero riorganizzate in chiave quasi industriale...
 
... un altro chilometro, e arriviamo a Vietri sul Mare
Bianco, azzurro...e verde pennellato: i colori di Vietri sono quelli delle sue ceramiche!
 
 
Qui termina il nostro viaggio, innanzi a quel magnifico
<<arco di montagne blu, che chiude sull’orizzonte un’immensa quantità di mare blu>>.
(Luigi Necco)
 
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